Collettivo Damp
Deriva
La meccanica quantistica ha ridisegnato un mondo in cui probabilità ed indeterminismo sono nel cuore dell’evoluzione delle cose. La contemporaneità ha assorbito tali categorie come struttura sui cui organizzare l’esistenza, di cui sono, a un tempo, attrattiva principale e disperazione. Ecco allora che anche un elemento stabile come dovrebbe essere l’ubicazione di una via di fuga, si concede alla discontinuità. L’intervento consiste in un oggetto galleggiante che, indicando un passaggio sotterraneo attraverso una scala, fluttua all’interno del fossato, trovando di volta in volta una sistemazione che non è possibile prevedere.
BIO Collettivo DAMP
Tutto ha inizio nel 2011 nell’Accademia di Belle Arti di Napoli, quando quattro studenti iniziano a scambiare idee e sperimentare collaborazioni. Partendo da differenti background, Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò e Adriano Ponte, condividono la visione di una ricerca artistica che indaga la materia nelle sue possibilità espressive e simboliche. Naturale conseguenza di questa premessa è la decisione di dare vita nel gennaio 2017 al collettivo DAMP, acronimo ottenuto con le iniziali dei cognomi di ogni membro, nonché parola inglese per indicare l’umidità, condizione biologica ideale per la nascita di nuove forme di vita.
Everything begins in 2011 at the Academy of Fine Arts in Naples, when four students start exchanging ideas and experimenting with collaborations. Starting from different backgrounds, Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiòand, Adriano Ponte, share the vision of an artistic research that investigates matter in its expressive and symbolic possibilities. The natural consequence of this premise is the decision to give birth in January 2017 to the collective DAMP, acronym obtained with the initials of the surnames of each member, as well as “damp”, the ideal biological condition for the birth of new forms of life.
La sigla DAMP racchiude una ricerca variegata, che ha trovato nella formula del collettivo un territorio entro il quale accordare sperimentazioni indipendenti. Il gruppo fondato a Napoli nel gennaio del 2017 da Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò, Adriano Ponte, raccoglie artisti dalla formazione molto diversa – pittura, scultura e decorazione – riuniti attorno ad alcuni nuclei tematici che spaziano dal concetto di attraversamento a quello di sospensione, dall’altrove all’autorialità, fino all’incontro tra singolo e molteplice. Conservando la propria matrice tecnica e la specificità dei percorsi, gli artisti di DAMP danno forma a una visione unitaria. Le installazioni, composte da superfici essenziali, invitano alla leggerezza celando una approfondita ricerca di materiali e soluzioni formali. A partire dal 2017, DAMP ha realizzato diverse installazioni, come Varco, una struttura metallica sospesa, una sorta di diaframma attraverso il quale osservare gli spazi della Rocca sforzesca di Soncino, e Dots, display sul quale è sovraimpresso un messaggio in codice morse, indagine sulla complessità del linguaggio.
Recentemente il collettivo ha presentato Dove non fui mai, progetto espositivo che proietta lo sguardo dello spettatore oltre l’orizzonte esperibile. La mostra si compone di opere molto diverse, dal micro-ambiente ricavato nello spazio di Mapils Gallery di Napoli, all’installazione video.