Galassie Rampicanti
Non potremo mai sapere se l’esistenza sia nata dal nulla, ma in qualche modo sappiamo che il nulla è qui presente, anzi pare che ne siamo noi oggi la causa: estinzione, desertificazione, depauperamento della ricchezza/ diversità/abbondanza/benessere… desolazione… che forse, proprio come la singolarità da cui dicono sia nato l’universo, necessità di un miracolo, di una fluttuazione di energia: un seme venuto da un’altra realtà evidentemente parallela, sicuramente fertile, in grado di scuota e spezzare le catene della luce che come la gravità schiaccia tutto a terra, annientando spazio e tempo. Serve un’ombra: un’ala sotto cui far germogliare la vita, sotto cui far riposare una goccia d’acqua prima che evapori al sole. Galassie Rampicanti non è un’idea, ma una necessità o meglio una pulsione. Cosi come Dionisio fin dagli esordi della civiltà pulsa sotto le righe rette delle leggi e i solchi paralleli dell’aratro incrinandoli e spezzandoli per accogliere la ricchezza e il sapore della diversità al suo interno, o cosi come la terra compatta sotto al sole si spacca per far penetrare la vita e la pioggia nella culla del suo ventre, Galassie Rampicanti rompe l’orizzontalità di un paesaggio privo della componente verticale per l’assenza di alberi con delle vere e proprie nicchie ecologiche, delle strutture a forma di conchiglia ricoperte da piante rampicanti in grado di ridare profondità allo spazio e al tempo sotto l’ala protettrice della loro ombra, un cielo notturno sotto al sole in cui brillano i fiori nell’oscurità delle foglie.
Prototipi “conchiglia di venere” 2021 – 2.4m altezza “piramide sintropica” 2020 – 2.5 m altezza Galassie Rampicanti è il risultato di una ricerca e utilizzo di patterns reticolari per ottenere forme ampie e complesse con il minor uso possibile di materiale. Anche dal punto di vista geometrico la ricerca punta all’utilizzo di logiche generative semplici ma allo stesso tempo complesse, come le spirali 3d o sue derivazioni come la rotazione e scalatura progressiva su un asse o il dispiegamento di una fascia su un cono di piramide. La necessità di realizzare manualmente e con l’utilizzo del più basso numero possibile di strumenti strutture leggere, ma in grado di coprire aree fino a 6 metri di diametro, mi ha portato a considerare le piante rampicanti come un ottimo “materiale” per schermare i raggi del sole senza opporre resistenza al vento.
Bio
Davide Scialò nasce a Reggio Calabria nel 1988 da due bellissimi genitori che lavorano nel mondo dell’arte. Le immagini di schizzi progettuali, disegni anatomici, sculture luminose, studi imbrattati, luci soffuse e odori malsani si coagulano alle sue giornate infantili trascorse nei campi della selvaggia costa ionica calabrese dove trascorreva le domeniche e le vacanze estive. L’obbligo di andare a scuola e sottomettersi a necessità sociali non sentite proprie lo traumatizza a tal punto da maturare in lui la consapevolezza precoce di un conflitto tra natura/cultura, istinto/ragione, sentimeto/idea, e più in generale connessione/isolamento o realtà/astrazione.
Intraprende gli studi in architettura a Torino dove si fa notare per le sue doti creative e alle sue capacità tecniche nella modellazione parametrica 3d, grazie alle quali viene selezionato per un semestre di studio all’estero all’università Newyorkese Rensselaer Polytechnic Institute (Troy, NY) nel 2012 e successivamente alla collaborazione per la realizazione del China Vanke Pavilion disegnato dall’architetto Daniel Libeskind per Expo Milano 2015 presso Bodino Engineering nel 2014/2015.
Parallelamente agli ultimi progetti dalla connotazione “Parametrica” cresce un lui una sensibilità per la bellezza delicata ed effimera quale quella descritta dal Wabi-Sabi (l’arte dell’imperfezione) giapponese e l’architettura vegetale e profondamente ecologica. Per tali motivi, oltre ad alcune esperienze tra Taiwan e Giappone, si trasferisce in Messico e lavorare per Kima Collectivo nella realizzazione di architetture in bambù per sei mesi, successivamente decide di dedicarsi allo studio degli Eco-villagi e alla permacultura.
Attualemte lavora alla realizzazione di una Food Forest Garden a Marina di San Lorenzo, RC, Italia.