18•19•21•25•28 LUGLIO 2018 @ECOLANDIA

Generato, non creato della stessa sostanza della Madre

Site Specific – Ferro 

Paolo Infortuna

Ecco dove vive l’opera: 38.162651,15.842669

“Quando non sai cos’è, allora è jazz”
Alessandro Baricco

L’idea
Essere.Esistere, Essere fratelli.
Ma è davvero sufficiente avere la stessa matrice , stessi atomi, tenuti insieme
dalle stesse forze per potersi definire tali?
O è forse l’essere identici che ci fa fratelli?
Avere le stesse mani, stessi anni, essere nutriti dallo stesso sole, appartenere alla
medesima specie? Essere contenuti dalla medesima scorza?
Fratelli è crescere insieme , rispettando le specifiche identitá.
Fratelli é abbracciarsi, condividere risorse comuni, compenetrandosi negli altrui
bisogni, compensandosi nelle altrui mancanze.
Coscienti della pari dignitá e consapevoli che solo il raggiungimento di un
armonico equilibrio, può garantire l’UNICO sviluppo possibile.

l’opera

Bio
Forme che vibrano.
Nascono nella mia mente e fissandosi nella realtà, prendono vita.
Se essere uno scultore é dare volume a un pensiero e levitá ad una forma, allora
si, mi sento scultore da sempre.
L’essere stato floral designer ha rappresentato la mia prima palestra in cui
creativitá e manualità erano modo e gesto quotidiano; linee e forme linguaggio
universale di conoscenza e confronto.
L’essere stato docente ha , poi, radicato il mio convincimento che la conoscenza,
al contrario di tutti i beni materiali, si accresce soltanto nella condivisione.
Ma la creatività mal sopporta limiti e confini.
Esplorare sempre nuove tecniche e materiali,ne é stata la più naturale
conseguenza.
Nel 2022 la mia prima personale:28 opere realizzate in soli 6 mesi: modellare é
ormai, il mio modo di pensare. Le mani gli strumenti per vivificare concetti,
materializzare visioni.
Il riscontro del pubblico mi ha permesso di verificare che il linguaggio proposto dal
mio lavoro, raggiungeva gli obiettivi voluti: interrogare, rimuovere certezze, farne
nascere di nuove e proprie; emozionare.
L’incontro con Antonino Labate, collezionista, studioso e critico d’arte, mi da
consapevolezza di avere un potenziale inespresso. Dalle nostre chiacchierate,
nasce una collaborazione molto importante, perché mi introduce ad un modo
nuovo di concepire l’opera.
“Mare Nostrum, Mater Nostra” esposta fino al Giugno 2023 presso il Museo dei
Brettii e degli Enotri di Cosenza, sancisce l’esordio ufficiale della nostra
collaborazione che dura , ormai da più di un anno.

Tutta la nuova produzione scaturisce da un confronto vivace e articolato,
sensibilità diverse, convergono in idee condivise. Una fucina produttiva che
permette di materializzare decine di opere legate da un filo comune che , pazienti,
attendono il progetto giusto per potersi rivelare.

Ho 56 anni e sono fiero di poter dire: il bello deve ancora arrivare.

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