In arte Elmar, dopo un periodo figurativo, s’inserisce nella materia artistica contaminata dalla filosofia, dall’antropologia e dagli studi di psicologia che segnano il suo percorso. Le scelte pittoriche sono mediate da una forte risoluzione cromatica pervasa sempre dalla solitudine. Ogni elemento delle sue opere ha un peso ed un equilibrio preciso influenzato da una profonda tensione. Lavora costantemente al suo progetto personale “Dal tormento all’estasi”, un’indagine profonda che indaga il confine tra l’arte e la materia psichiatrica e che ha delineato in 7 punti:
Io credo nella verità dell’origine ed in un interiore dove il segno e il colore sono necessità emblematica.
Io credo nel vuoto adombrato a cui tende il mio fare – ricerca.
Io credo nell’espressionismo barbaro ed inedito, irriso e rigettato nella nuda genuinità.
Io credo nell’annuncio di teoremi astrali, nell’ordine contraddicente, nel gioco inusitato fuori dalle convenzioni.
Io credo nell’osservazione dell’opera, nel senso che luce colori e struttura significano, nella sua dimensione di spazio e tempo, nell’essenza che creano liberando lo spirito.
Io credo nella coincidenza distruttiva della purezza dei segni ancestrali, nel simbolismo del mito metafisico.
Io credo nel cedimento della tela, nell’imperfezione del tratto consequenziali all’estro arcaico.
Quando non dipinge è impegnata su vari fronti, sempre nel campo della cultura, dal giornalismo, alla poesia, alla critica, alla direzione artistica.
Al suo attivo molti gli eventi e le kermesse culturali di cui è stata ideatrice e promotrice.