Michele Giangrande – CtrlZ
Stele, 2022.
Bronzo su albero caduto, dimensioni ambientali.
L’Undo o Annulla è, in informatica, una funzione che consente all’utente di annullare le ultime azioni che ha effettuato, considerate errate, per ritornare allo stato precedente del lavoro.
La scelta di inserire in un contesto naturale il relativo comando della tastiera di un computer (CTRL Z appunto) mette in relazione due mondi diametralmente opposti: il primo, quello naturale, dal quale ci stiamo via via allontanando con l’illusione del progresso ed evoluzione a tutti i costi come panacea dei nostri mali, il secondo, quello tecnologico, obiettivo unico (almeno apparentemente) dell’era post moderna sempre più “connessa”, ma più che mai disconnessa da ciò che ci circonda.
La scelta delle lettere in bronzo, materiale tanto caro alla scultura classica, canonicamente utilizzate sulle lapidi mortuarie, assumono qui un significato ancora più profondo e destabilizzante poiché collocate su di un albero caduto che mai potrà tornare ad essere ciò che è stato.
I resti del tronco quindi assumono immediatamente le sembianze di un menhir di atavica memoria proiettato nel presente mentre ci racconta di un futuro più prossimo che mai, una stele (termine che in botanica si riferisce la parte centrale dei fusti e delle radici in cui si trovano i fasci vascolari) da contemplare avente significato da un lato di monumento funebre o commemorativo e dall’altro di oggetto votivo simbolo di una nuova e riscoperta, si spera, ritualità.
Michele Giangrande, già protagonista della scorsa edizione durante la quale installò un’opera permanente presso la fiumarella Troia, nel Bosco delle fate, ritorna in Aspromonte con la consapevolezza di chi ha già vissuto uno spazio naturale che è anche, e allo stesso tempo, dimensione mentale, sociale e creativa. In linea con la sua ricerca che coniuga, attraverso un uso consapevole e ricercato, diversi media e approcci sempre in dialogo con i luoghi in cui opera e coloro che lo vivono che non sono mai solo pubblico passivo, ma parte integrante e attiva dell’azione artistica di stampo partecipativo, l’artista proporrà un un’opera d’arte pubblica diffusa. L’intervento porta l’accento è inviterà alla riflessione sul rapporto tra uomo e natura alla luce degli eventi che hanno contraddistinto la Storia recente.
Bio
Michele Giangrande artista, scrittore, regista e designer nasce a Bari nel 1979. È docente di Decorazione e Consigliere Accademico presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.
Diverse anche le esperienze come Visiting Professor presso istituzioni estere, tra cui: Facultad de Bellas Artes (Murcia, Spagna), ESDAP Escola Superior de Disseny i d’Arts Plàstiques de Catalunya (Barcellona, Spagna), Xi’an Academy Of Fine Arts (Xi’an, Cina), Escuela Superior de Artes de Yucatán (Mérida, Messico).
Artista di grande versatilità, da anni compie un’indagine che trae ispirazione nell’arcaico, nel primitivo, nella rilettura del passato, attraverso un approccio sistemico di pittura, scultura, artigianato, performance, cinema, installazione e arte pubblica.
Partendo dalle proprie origini, l’artista decide di compiere un percorso a ritroso nelle tradizioni popolari e nella Storia dell’Umanità, per giungere alle prime espressioni artistiche e coglierne così la scintilla basilare da imprigionare nelle proprie opere.
La ricerca di Giangrande si propone come un tentativo d’individuare nell’estremo passato una comunicazione nel contemporaneo proiettata al futuro, attraverso un viaggio analitico che parte dalle proprie memorie percorrendo la genesi stessa del fare.
Nel 2015 la sua ricerca è stata oggetto di un documentario biografico di 26 min. dal titolo “Odissea dandy – Michele Giangrande e il suo atelier”, promosso dall’ Apulia Film Commission in collaborazione con la Fondazione Museo Pino Pascali, arTVision – a live art channel e prodotto dalla ESPRIT FILM., presentato in diversi festival di settore ed inserito nel palinsesto del canale televisivo SKY ARTE.
Nel 2018 dà inizio al suo titanico progetto denominato la “Tetralogia degli elementi” con la sua esperienziale mostra personale BUNKER (dedicata alla terra), documentata con un videoritratto diretto dal noto regista Alessandro Piva.
Nello stesso anno pubblica il suo primo libro dal titolo “MOSAIC-OH! Storie dell’arte tra tradizione ed innovazione” per Quorum Edizioni.
Nel 2019 viene presentato in anteprima nazionale al MACRO ASILO il suo film THE HYPERZOO (dedicata all’aria) realizzato in occasione della sua partecipazione all’Atelier del museo tenutosi dal 30 luglio al 4 agosto 2019, durante il quale l’artista ha realizzato un’installazione metamorfica, esperienziale e performativa che ha visto coinvolto tutto il pubblico del museo.
Ad oggi la sua opera filmica è stata esposta e premiata in più di 100 occasioni tra mostre e festival in tutto il mondo: Wuhan (Cina), Tokyo (Giappone), Seul, Gangwon (Corea del Sud), Hong Kong, Phnom Penh (Cambogia), New Jersey (USA), Green Bay (Wisconsin), Los Angeles (California), Miami (Florida), Toronto (Canada), Colorado Spring (Colorado), New York City (New York), Londra, Bristol (UK), Port Blair, Sirkali, Maharashtra, Himachal Pradesh, Nashik (India), Istanbul (Turchia), Salonicco, Atene (Grecia), Parigi (Francia), Berlino (Germania), Lisbona, Porto (Portogallo), Mosca, San Pietroburgo (Russia), Kishinev (Repubblica della Moldavia), Praga (Repubblica Ceca), Kosice (Slovacchia), Skopje (Macedonia), Prokuplje (Serbia), Stoccolma (Svezia), Tallinn (Estonia), Vilnius (Lituania), Bucarest, Chiajna, Iași (Romania), Kjellerup (Danimarca), San Paolo, Rio De Janeiro (Brasile), Lima (Perù), San Cristóbal (Venezuela), Afula (Israele), Montecatini, Asolo, Vico Equense (Italia).
Nel 2021 è il momento dell’elemento acqua con l’opera immersiva esperienziale ad atto unico dal titolo ABYSS tenutasi presso lo Spazio Matta di Pescara e documentata dal pluripremiato regista Alessandro Porzio.
La sua ricerca è stata oggetto di studio, tesi di laurea, conferenze, workshop e seminari.
Michele Giangrande ha partecipato a numerose mostre personali, collettive e di gruppo. Le sue opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche, urbane e private in Italia e all’estero.
Dettaglio dell’installazione permanente situata nel Bosco degli artisti a Gambarie di Santo Stefano di Aspromonte.