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Federica Sorace
Ecco dove vive l’opera: 38.16209030151367,15.8422212600708
Il bimbo che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che era dentro di sé e che gli mancherà molto.
(Pablo Neruda)
Il progetto
Possiamo sen/re il respiro di un albero? La risposta è no.
Possiamo immaginarlo.
Ma possiamo sen/re il nostro me=endoci nei suoi PANNI: per 35 secondi chiudiamo gli occhi e lasciamoci “distrarre” dal riflesso di ciò che ci circonda e dal nostro nelle cascate di specchi che ci stanno vicino, che potrebbero riportarci alla realtà o avvicinarci al respiro dell’albero che decidiamo di ascoltare.
L’opera riprende alcuni traM di un dramma di Becket “Respiro”, che si svolge in 35 secondi senza la presenza di a=ori.
Stravolto il senso e sviluppando il /tolo in modo completamente diverso, al fruitore viene data la
possibilità di interagire/giocare con la natura donando e ricevendo qualcosa.
I ves// che abbracceranno alcune cortecce saranno inamida/ ma indossabili, in modo che si possa
creare un legame tra la persona e l’albero scelto.
l’opera
BIO
Federica Sorace, nasce a Polistena negli anni ’90, frequenta l’accademia di Belle Ar; di Reggio
Calabria, dove iscri@a alla scuola di scenografia si laureerà al triennio nel 2020.
Durante questo periodo inizia a lavorare presso il Teatro Francesco Cilea della stessa ci@à dove
svolge il ruolo di aiuto macchinista, a@rezzista e scenografa, per l’associazione Traiectorie nelle
seguen; opere liriche, Traviata, Norma, Don Giovanni, L’arca di Noè, Elisir d’Amore e altre.
Nel 2019 dopo la gave@a fa@a grazie alla stagione lirica, si affaccia sul mondo della scenografia
teatrale con il suo primo lavoro “Cavalleria Rus;cana” che diventerà subito dopo proge@o di tesi in
scenotecnica; dalla costruzione alla decorazione fino alla messa in scena.
Con l’inizio del percorso magistrale inizia ad affacciarsi in nuovi ambi; ar;s;co/teatrali, più
precisamente nel 2021 inizia un ;rocinio con un’azienda che si occupa di alles;men; mul;mediali
“KaosProduzioni” per la quale aiuterà a curare un alles;mento interaSvo sulla Divina Commedia di
Dante Alighieri presso Palazzo Reale di Napoli. Subito dopo, nello stesso anno, la stessa azienda la
inviterà nuovamente a partecipare per l’alles;mento di “Napoli in scena: Prologo” sulle Raccolte
Teatrali della Biblioteca Nazionale di Napoli.
Per il completamento del suo periodo accademico magistrale decide di me@ere in scena un
musical “Ricordi di un Bohémien” opera che si rifà alla storia del famoso musical “Moulin Rouge” di
Buz Luhrmann. In questo lavoro ricopre, oltre al lavoro di scenografa, anche quello di dire@rice
ar;s;ca assieme alla collega Beatrice Valenza, con la quale condividono oltre che il lavoro e il
percorso di studi anche una forte amicizia.