CATONA, FA PARTE DELLA VIII CIRCOSCRIZIONE DEL COMUNE DI REGGIO INSIEME AI QUARTIERI SALICE, ROSALI’ E VILLA SAN GIUSEPPE, ED E’ IL QUARTIERE PIU’ A NORD DELLA CITTA’, CONFINANTE CON VILLA SAN GIOVANNI. CATONA HA CONOSCIUTO LA RICCHEZZA DERIVANTE DAL SUO LEGGENDARIO PORTO E DAL FIORENTE COMMERCIO. I PRIMI DOCUMENTI IN CUI COMPARE IL NOME DI CATONA RISALGONO INTORNO ALL’ANNO MILLE, MA DA ALCUNE FONTI STORICHE SI EVINCE CHE CATONA ERA CONOSCIUTA E POPOLATA ANCHE IN PERIODI ANTECEDENTI. DANTE ALIGHIERI, NEL CANTO VIII DEL PARADISO, MENZIONA CATONA, E FU ANCHE IL LUOGO DOVE SAN FRANCESCO DA PAOLA STESE IL PROPRIO MANTELLO PER ATTRAVERSARE, NEL 1465, LO STRETTO. NEL 1927 CATONA, ED ALTRI 13 COMUNI, VENNERO ACCORPATI AL CAPOLUOGO REGGINO PERDENDO L’AUTONOMIA. INFATTI IL 12 FEBBRAIO DEL 1927 IL PODESTA’ AMMIRAGLIO GIUSEPPE GENOESE-ZERBI RICHIEDEVA AL GOVERNO NAZIONALE FASCISTA UN PROVVEDIMENTO CHE CONSENTISSE L’AMPLIAMENTO TERRITORIALE DEL COMUNE DI REGGIO. LA COSTITUZIONE DI UN’UNICA FORMAZIONE COMUNALE AVREBBE APPORTATO A REGGIO ED AI COMUNI AGGREGATI, VANTAGGI DI ORDINE MORALE, ECONOMICO, FINANZIARIO, INDUSTRIALE, COMMERCIALE, SOCIALE E DEMOGRAFICO. OGGI, PURTROPPO, SAPPIAMO CHE TUTTO QUESTO NON E’ AVVENUTO. LE NOSTRE ISTITUZIONI, GIA’ NEL PERIODO FASCISTA, NON HANNO SAPUTO ORGANIZZARE E METTERE IN ATTO CONCRETI MOMENTI PROGETTUALI PER LO SVILUPPO DEL NUOVO VASTO TERRITORIO APPENA FORMATOSI, ASSISTENDO AD UN DECLINO , NEL CORSO DEI DECENNI, SEMPRE PIU’ INSISTENTE. CATONA, OGGI, PERIFERIA ESTREMA DI REGGIO, LONTANA DAL CENTRO, ESEMPIO EVIDENTE E CONCRETO DEL FALLIMENTO DELLE POLITICHE PUBBICHE. IL DEGRADO URBANO NELL’ULTIMO VENTENNIO E’ AI MINIMI STORICI. SAREBBE AUSPICABILE CHE LE FORZE POLITICHE, PER IL BENE SIA DELLA CITTA’ DI REGGIO, CHE INCAPACE TOTALMENTE DI GESTIRE UN TERRITORIO COSI’ VASTO FORSE RITROVEREBBE LE FORZE PER RITORNARE AD ESSERE LA CITTADINA MERAVIGLIOSA DI UN TEMPO E SIA PER IL QUARTIERE DI CATONA, COMPRESI TUTTI GLI ALTRI PAESI: SALICE, VILLA SAN GIUSEPPE, ROSALI’, SAMBATELLO, GALLICO, PODARGONI, CATAFORIO, GALLINA, PELLARO, FACESSERO UN PASSO INDIETRO RENDENDOLI NUOVAMENTE LIBERI E AUTONOMI.
BIO
Francesco Scialò nasce nel 1963 a Reggio Calabria, dove attualmente vive e lavora.
Mostre personali:
2000 FRANCESCO SCIALÒ, Galleria B&D Studio, Milano
1997 CAMPO FIORITO, galleria Placenta Arte, Piacenza
Fra le principali mostre collettive :
2004 MERIDIANI D’ORIENTE – IV ed. BOVARCHÈ a cura
di G. Perretta, Palazzo Mesiani, Bova (RC)
2002 UNA BABELE POSTMODERNA a cura di E. Di Mauro,
Palazzo Pigorini, Parma
2002 ALTO VOLUME CORPORALE a cura di G. Gradassi
e G. Marziani, Palazzo Piacentini, San Benedetto del Tronto
2001 IPERNATURA a cura di L. Beatrice, G. Gradassi, G.
Marziani, Stamperia dell’Arancio Artecontemporanea, Ascoli Piceno
2000 IRONIC Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG)
2000 TRAPASSATO FUTURO a cura di A. Riva, Cartiere Vannucci, Milano
2000 SUI GENERIS a cura di A. Riva, PAC, Milano
2000 ARCO artefiera, Madrid, Spagna
1999 ULTRASCULTURE a cura di L. Pratesi e R. Ridolfi, Spazio Pescheria, Pesaro
1999 WORK IN PROGRES a cura di M. Campitelli, Teatro Miela, Trieste
1999 ARTEFIERA, galleria B&D, Bologna
1998 CRONACHE VERE a cura di A. Riva, Spazio Console, Milano
1998 ALTER STATUS a cura di M. Campitelli, galleria B&D, Milano
1997 Performance AZIONE, Teatro Toledo, Napoli
1997 ARTISSIMA, galleria Marsilio Margiacchi, Torino
1996 PANORAMA ITALIANO, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG)
1996 NATURA NATURANS, Musei Civici, Trieste
1995 APERTO ITALIA a cura di F. Bonami, H. Kontova,
G. Perretta, S. Risaliti, M. Senaldi, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG)
1994 EQUINOZIO D’AUTUNNO, Castello di Rivara, Rivara (TO)
1985 PROGETTO IMPOSSIBILE a cura di P. Balmas, Palazzo Braschi, Roma