Silvia D’anna ha il tratto neorealista e lo sguardo sensibile alla visione d’insieme come al dettaglio minimale. Affascinata dal gesto, dall’espressione, dalle dinamiche plastiche del corpo, ma anche dalle linee artificiali dei paesaggi urbani, dall’umanità fuori contesto, dal particolare che nobilita il quadro ordinario. La sua fotografia è frutto di folgorazione, si percepisce l’immediatezza dell’intuizione, la visione laterale rispetto a ciò che salta comunemente all’occhio. E’ con questo sguardo che coglie l’evidenza un istante prima che l’immagine deperisca e l’alibi la trasformi in ciò che vorrebbe essere.